5 mar 2015

Quando il Becco di Mezzodì "indossa il berretto"

Benedetta sapienza degli avi! Il Becco di Mezzodì, guglia di dolomia che svetta lungo il confine fra Cortina e San Vito, accompagna sulla destra orografica la conca di Cortina e si scorge nitidamente in quasi tutta la valle, si chiama così per una ragione astronomica: sulla sua sommità, infatti, il sole culmina a mezzogiorno in punto. 
Questo "orologio solare" fu sempre un punto di riferimento per i valligiani, boscaioli, cacciatori, contadini e pastori. Sembra però che le radici dell'oronimo  non siano poi così antiche: in Ampezzo, infatti, una volta la montagna - già riportata sulla carta dell'Anich a metà del '700, come "Sasso di Mezzodì" - era denominata Ra Ziéta, la civetta. 
Dal nome, che non si sa perché fosse stato affibbiato al torrione, nasce il detto “Canche ra Ziéta bete su ra bareta, inze poco tenpo ra peta” (“Quando il Becco di Mezzodì indossa il berretto, poco dopo picchierà”), ovvero, quando il Becco di Mezzodì si copre di nuvole (e la cosa, con il maltempo, non è certamente infrequente), presto cadrà la grandine. 
Corda doppia dal Becco di Mezzodì
sotto il diluvio, 1980 (foto E.M.)

Chiedendo venia del presenzialismo, a questo punto non posso tacere di aver vissuto anch'io le conseguenze della “bareta” del Becco. Un giorno d'estate dell'80, con gli amici del tempo, andai a salire la cima per la via normale (Siorpaes-Utterson Kelso, 1872), cui sono molto legato perché nel '75 fu la mia prima vera scalata, ed esattamente trent'anni dopo l'ultima. 
Mentre riposavamo beatamente in cima, il Becco "indossò il berretto": il tempo cambiò di brutto, tuoni e lampi scossero il cielo e scese il diluvio. Riunite le nostre cose, ci buttammo a rotta di collo verso valle ma, dovendo preparare le corde doppie necessarie per scendere i larghi camini della via normale, i tempi si allungarono e così ci beccammo tutta l'acqua del mondo. 
Varcammo la soglia del Rifugio Croda da Lago bagnati come pulcini: il rovescio era cessato e il Becco rifulgeva di nuovo nel tramonto dorato di quella giornata.

Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria

Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria , pp. 96 con foto b/n e a colori, Cai Cortina...