La "quinta" delle nobili Cinque Torri d'Averau, famosa e rinomata palestra degli Scoiattoli - che in realtà non sono
soltanto cinque, ma dieci, dopo il crollo della piccola Trephor - da oltre un secolo si denomina Torre Inglese.
Come per molti altri oronimi, la cui storia spesso è abbastanza recente, anche in questo
caso il nome alpinistico ha poco più di un secolo.
La guglia, alta cinquantatré metri e individuabile già dal fondovalle (ad esempio, dalla località Pezié)
per la sua forma a corno, fu scalata, infatti, per la prima volta da sud-est durante l'estate 1901.
Il trio che raggiunse la bassa, ma slanciata sommità era formato dalle guide ampezzane Angelo Maioni Bociastòrta (1866-1953) e Sigismondo Menardi (Mondo de Jacòbe, 1869-1944), che accompagnavano il cliente James William Wyatt (1857-1939). In omaggio a Wyatt, da quel giorno d'inizio secolo lo snello pinnacolo fu detto Torre Inglese.
La Torre Inglese da nord, foto E.M., 27 giugno 2009 |
Obiettivo di una salita breve, divertente e adatta ai neofiti (sono due lunghezze di 35 m, 3/3+), sulla solida dolomia
della Torre Inglese hanno lasciato il loro nome alcuni noti alpinisti: nel 1924 il giovanissimo Severino Casara tracciò, per sbaglio, una
variante alla via originaria; una dozzina d'anni dopo Gino Soldà salì da solo i 25 metri del liscio spigolo est, e nel 1960 Bepi Pellegrinon e Vittorio Fenti si attribuirono la prima salita del fotogenico spigolo ovest.
L'Inglese fu la mia prima scalata in assoluto, legato alla corda dello Scoiattolo Luciano Da Pozzo (1974), e la quarta cima raggiunta in autonomia con la "ferraglia", dopo il Becco di Mezzodì. la Torre Lusy e la Torre Quarta Bassa. Ero con Luciano Ghezze, il 4 aprile del 1976.
Fu infine una delle rare salite che compii in solitaria, "nel fiore dei miei vent'anni".
Fu infine una delle rare salite che compii in solitaria, "nel fiore dei miei vent'anni".