17 nov 2014

Luoghi misteriosi d'Ampezzo: il "Souto del Ris-cia"

Nel censuario d'Ampezzo sono abbastanza frequenti gli "antroponimi", cioè i nomi di luogo legati, per i motivi più vari, a persone fisiche. 
Nonostante tutto quello che ho scarpinato sui miei monti, ammetto che molti antroponimi non saprei esattamente dove si trovino, e non mi sono ancora preso la briga di andarli a cercare. In ogni modo, frequentando spesso gli atlanti, le carte, i libri di toponomastica di cui Cortina dispone, ho a disposizione una fonte inesauribile di spunti per ricerche, e i progetti non mancano.
Un luogo con un antroponimo originale che meriterebbe di essere localizzato sul terreno, anche perché la zona mi è abbastanza nota, è - ad esempio - il “Souto del Ris-cia”, ossia il “Salto dell'Hirschstein”. Si tratta di un dirupo roccioso, forse oggi sommerso dai detriti o inghiottito dal bosco (che, in quella zona, avanzano entrambi veloci), nel settore più a nord del gruppo della Tofana. 
Esattamente, il luogo si trova sulla destra orografica della Val Fiorenza, la valle boscosa che scende dal Passo Posporcora verso Fiames, fra l'estremità settentrionale dei Tonde de Cianderou e il Col Rosà, ed è percorsa dal sentiero che serve, tra l'altro, per l'avvicinamento alla ferrata "Bovero". 
Due particelle forestali hanno quel nome, ma dove sia esattamente il Souto non lo sapeva neppure l'amica Lorenza Russo, se nella sua tesi di laurea sui toponimi ampezzani scrisse che il dirupo si trova "... nel tratto mediano della valle, in un luogo imprecisato."
Salendo lungo la Val Fiorenza
(foto E.M.)
Ris-cia (che significa "scheggia di legno") è l'appellativo del ceppo Hirschstein, ancora fiorente a Cortina. Un membro di quella  famiglia, in un giorno d'inverno coperto dalla polvere del tempo (comunque non anteriore al 1780, quando un Carlo Hirnstein, o Hirschstein, arrivò dalla Germania come impiegato daziale a Cortina, dove si accasò e mise su famiglia), uscì di strada mentre stava scendendo per la Val Fiorenza con un carico di legna. Hirschstein volò con la slitta a mano sopra il salto, che da allora prese il nome della famiglia. 
Nessuno sa come sia andata a finire: certo è che dev'essere stato davvero un bel volo, se quel luogo misterioso porta ancora il nome del nostro antenato. 

Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria

Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria , pp. 96 con foto b/n e a colori, Cai Cortina...