3 gen 2013

Cenge e passaggi semisconosciuti

Lainores da S con uno degli itinerari qui descritti
(foto E.M., ottobre 2003)
Il passaggio ai piedi del Taburlo, che unisce le Ruoibes de Fora con Progoito; la cengia che percorre le pendici di Ra Sciares sulla Croda Rossa, unendo i circhi che fanno capo a Forcella Colfreddo; il tracciato militare sul versante S di Ra Zestes sotto la Tofana III; l’attraversamento - battuto dagli ungulati - dalla via normale del Col Rosà al sentiero del Passo Posporcora; la cengia sull’avancorpo delle Lainòres che, stando sotto roccia, collega in modo originale la via normale della cima con il Cason de Antruiles.
Sono soltanto alcune possibilità, parte delle quali chi scrive non ha verificato sul terreno, "sentieri selvaggi" dei monti ampezzani che uniscono peculiarità naturalistiche, storiche ed alpinistiche.
A loro potrei aggiungere la cengia naturale e la Cengia “Polin” sulla parete SO della Tofana de Rozes; un paio di percorsi sugli Orte de Tofana; gli accessi diretti dalla Val di Fanes al Col Rosà e al Monte Valon Bianco (con traversata in Val Travenanzes per altro percorso militare); la cengia che collega i bivacchi Slataper e Comici traversando dietro le Tre Sorelle.
Mi fermo, giacché capisco che per conoscere più che profondamente le crode ampezzane anche a me (per fortuna) difetta qualche tassello.
D’altronde, mi ritengo più che fortunato, per avere raggiunto tante altre mete, sovente scomode e aspre, ma originali: la citata cengia sull’avancorpo delle Lainores, la Ponta del Pin, la Pala de ra Fedes, il Taburlo, vari sentieri su Ra Ciadenes, il Pezovico ecc.
Nel mio “libro dei sogni” ci sono ovviamente molte pagine bianche: non so se potrò riempirle né tantomeno se riuscirò a leggerle tutte. Se lo faranno altri, gli appunti per un utilissimo aggiornamento della guida delle “Dolomiti Orientali”, al quale tanti appassionati sarebbero in grado di dare una mano, potranno essere redatti ugualmente.

13 commenti:

  1. Questo è il post che aspetto ogni anno! Contiene spunti interessantissimi per gite da fare, ma allo stesso tempo è bello che non contenga informazioni dettagliate sugli itinerari, in modo da lasciare intatto il piacere della ricerca e della scoperta.
    Con un po' di ricerche, credo di aver scoperto quasi tutti questi itinerari. Qualcuno (pochi) li ho già percorsi, quali il passaggio sotto il Taburlo, tra Ruoibes de Fora, Costa dei Sié e Progoito, e la salita alla vetta del Taburlo.
    La maggior parte rimangono per le prossime estati.
    Tre itinerari, invece, mi rimangono ancora misteriosi nonostante varie ricerche e osservazioni, e a questo punto provo a chiedere qualche dettaglio in più:
    1)Cengia sull'avancorpo delle Lainores. Ho provato l'itinerario descritto su 100% Vera Montagna, consistente nella discesa diretta dalla via normale a Ra Stua, ma è una "ravanata" che non segue un percorso particolarmente logico e soprattutto non passa su una cengia; ho pensato ai canaloni che collegano le Ruoibes de Inze a Forcella Lainores, ma non credo siano sull'"avancorpo" di cui si parla. Quindi posso chiedere qualche ulteriore indicazione su dove cercare?
    2)Salita dalla Ria Longa al Col Rosà. Su una vecchia cartina ho trovato un itinerario "a puntini" che prevede di raggiungere la via normale del Col Rosà da nord, seguendo il canalone ben visibile dalla stradina della Val di Fanes alla Piencia dei Cazadore (si chiama così?), ma credo che qui siamo fuori dalla Ria Longa; ho provato a immaginare una salita tra i mughi per la parete ovest, sicuramente percorribile, ma non ho individuato un itinerario particolarmente logico e mi sono immaginato immerso completamente nei mughi per ore ed ore... Anche qui, posso chiedere qualche indicazione da "caccia al tesoro"?
    3)traversata dal Monte Valon Bianco in Val Travenanzes "per altro percorso militare": si intende la discesa per la Graa de Traenanzes? Non sono riuscito ad intuire altri percorsi.
    Aggiungo qualche idea percorsa di recente: Punta Ilde e Punta Elfie, la Costabella con discesa in Val Fontana di Sigismondo (in vero un po' scivolosa e faticosa), la Nemesis, la discesa dalla sella tra le Tofane a Potofana e alla cengia Paolina, per cenge sopra la cengia Paolina, e il collegamento diretto dalla Cengia Paolina alla Val Traenanzes, per Potofana.
    Aggiungo infine altre idee già individuate ma ancora da esplorare: le Pale Erte (o almeno una parte) con il loro arco naturale, la Forcella Cristallino, la Forcella del Rauchkofel, le Cime Fanis Nord e di Mezzo, un altro collegamento diretto tra la Cengia Paolina e la Val Traenanzes, la discesa diretta da Ra Vales de Sote alla Val Traenanzes.

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    1. Ritengo che la cengia del Lainores coincida con una cengia che ho percorso alla fine degli anni ’70 (durante il percorso Antruiles, Ruoibes de Inze, F.lla Camin, Valun Gran, Fodara Vedla, F.lla Lainores, Antruiles). Poichè ti riferisci al libro di Beltrame 101% Vera Montagna, Croda Rossa, la cengia e` ben evidente nella foto panoramica a pag. 222, ove appare innevata all’estrema sinistra dell’immagine. E` anche ben visibile dalla strada Cortina-Dobbiaco, poco prima del bivio di Ra Stua. Giunto a F.lla Lainores da Fodara, avevo visto sulla destra, leggermente piu` in alto, in direzione delle Crode Camin un (primo) ometto di pietre. Da li` partiva sul versante opposto la cengia in discesa che portava nel Ruoibes de Inze. Pur non essendo mai veramente stretta, aveva una pendenza accentuata ed il fondo era costituito da ghiaia molto cementata. Ricordo di averla percorsa con estrema prudenza. Mi aveva sorpreso trovare piu` di un ometto lungo la cengia, l’ultimo dei quali si trovava proprio sul fondo del Ruoibes de Inze, allo scopo, credo, di indicarne il punto d’attacco dal basso.
      Per quanto riguarda il Vallon Bianco, oltre al percorso normale e alla discesa per la Graa di Traenanzes (percorsa due volte a meta` degli anni ’80, ma che notizie recenti mi danno in pessime condizioni nella parte alta), conosco una salita diretta dalla Valle di Fanes. Dopo il Ponte Outo la strada per Fanes sale decisamente; non appena la pendenza si attenua e le ghiaie che scendono dal Vallon Bianco giungono quasi sino alla strada, si sale decisamente (e assai faticosamente) il ghiaione e giunti in prossimità delle rocce si piega decisamente a sinistra ad imboccare un’ampia terrazza che si percorre sino al suo termine (nel 1994 vi erano ancora abbondanti vestigia di postazioni austriache). A questo punto si mira decisamente verso l’alto su ghiaie e rocce rotte. Un gradone di meno di 10 metri si supera per un camino abbastanza stretto e con qualche appiglio un po’ lungo (II forse sup., qui ebbi la geniale idea di lussarmi la spalla). Si prosegue arrampicando per facili rocce (mai esposte) fino a raggiungere il cupolone sommitale. Ho cercato delle immagini di quel versante del Vallon Bianco, ma non ho riconosciuto con precisione il percorso; credo in ogni caso che vi siano numerose varianti; il mio amico Albert, compagno in quell’ascensione, dovrebbe avere una relazione abbastanza dettagliata … ma e` terribilmente disordinato.
      Per quanto riguarda la discesa da Ra Valles de Sote alla Traenanzes il suddetto Albert l’ha percorso sia d’estate (di recente) che d’inverno (moltissimi anni fa). Mi ha detto che un tempo c’erano delle corde fisse ma che ora sono state tolte e l’ha trovato, soprattutto perche` percorso con sua figlia di 11 anni, piuttosto delicato.
      Ma di divertenti “itinerari selvaggi” ce ne sono a bizeffe: la salita al percorso della Cengia Paolina dal punto in cui il sentiero di Traenanzes traversa definitivamente il rio, passando sulla destra (scendendo; vi e` o almeno vi era un incredibile sentiero di guerra a zig-zag perfettamente conservato); la salita alla cima Fanis di Mezzo dall’uscita della galleria Cadin di Fanis – cengia Veronesi; le salite alle cime del Pomagagnon dalla Val Padeon e il passaggio Croda Pomagagnon – Croda Longes (che il Visentini giudica impercorribile, uno dei rarissimi errori del grande Luca); la salita al Cristallino d’Ampezzo per la Val le Bance (tutte percorse tra il 1975 e il 1995) e la salita alla Cima Fanis Nord da F.lla Cavallo (a questa cima ci sono arrivato da F.lla Fanis, ma dall’altro versante ho all’attivo solo un fallimento). Ciao

      Saverio

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  2. Mi ricordo questo tuo post sul vecchio blog, prezioso e utilissimo. Come dice bene Riccardo è bello avere un po' di idee buttate lì a mo' di appunti da sviluppare a piacere seguendo il proprio istinto. Dovrei proprio cominciare a frequentare l'Ampezzano, se la prossima estate sarò ancora in zona mi riprometto di valicare il confine e invadere il vostro regno. :)

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  3. io vorrei salire dalla val travenanzes alla cengia paolina, prendendo il sentiero che parte dal punto in cui attraversa definitivamente il ruscello.
    ho visto che poco sopra il sentiero di valle c'è una vecchia costruzione di guerra e da lì mi risulta si sale.
    vorrei saliere di là perchè mi hanno informato che potrei vedere degli alberi scavati ad uso di vecchie postazioni di guerra.
    poi dopo aver incrociato la cengia paolina salirei alla forcella de ra ola ed infine giù verso fanes.
    è fattibile questo itinerario?

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  4. Ho ricevuto la mail da Anonimo e rispondo per quel che ne so. Le mie informazioni risalgono pero` a meta` anni 70 per la prima parte e a meta` anni 90 per la seconda.
    Dal punto indicato si sale fino alla parete da dove inizia una cengia ascendente verso sinistra che all'epoca presentava numerose vestigia di guerra (avevo trovato una bella borraccia con la scritta Braun e la data 1917, che ho regalato al mio amico Albert e ora si trova esposta all'Albergo Victoria). La cengia termina in un bel campo di ghiaie che presenta(va) uno splendido sentiero a zig-zag che raggiungeva la Cengia Paolina.
    Mi risulta pero` che le condizioni sia della Cengia che del Canalone de Ra Ola siano molto peggiorate negli ultimi anni. Di quest'ultimo, che un tempo offriva una piacevolissima discesa, ho letto, credo sulla rivista Alpi Venete, che risulta quasi impercorribile d'estate. Consiglio quindi di cercare informazioni piu` recenti per non incappare in spiacevoli sorprese.

    Saverio

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    1. Ciao!
      Per Saverio: grazie per le informazioni! Dai tuoi post vecchi avevo individuato la cengia che punta a Forcella Lavinores, spero di tentarla nelle prossime estati. Invece credo che la cengia di cui parla Ernesto sia una diversa, sull’avancorpo delle Lavinores che insiste proprio sopra Antruiles. Sono giunto a questa conclusione guardando la foto pubblicata da Ernesto in questo post. Anche questa è da provare…
      La salita dalla Val di Fanes al Valon Bianco, la traversata da Cima Fanis Nord a Forcella Cavallo e la discesa da Ra Vales de Sote sono in cima all’elenco dei sogni, è da un paio d’anni che dai versanti opporti le studio e spero di avere il tempo di provarle la prossima estate.
      Per Anonimo: l’estate scorsa ho percorso, in verso opposto a quello che tu descrivi, il percorso dalla Cengia Paolina alla Val Travenanzes. Non so dire delle condizioni del tratto di Cengia Paolina di cui parli, anch’io l’ho percorsa l’ultima volta negli anni ‘90; posso invece dire che il Valon de Ra Ola nel 2012 era in condizioni perfette, ghiaie ottime fino a 50 metri dalla fine.

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    2. Per Riccardo da Saverio,
      mettendo in ordine delle vecchie carte ho ritrovato alcuni schizzi di Albert sulla salita al Vallon Bianco, versante Val di Fanes. Se vuoi te ne mando una scansione. Quanto alla paretina, Albert mi ha detto che i miei ricordi sono simili a quelli dei pescatori: la paretina era in realtà un gradino non più alto di 5-6 metri.

      Saverio

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  5. Grazie Saverio e Riccardo, notizie sempre utili.
    quest'estate ci provo.
    spero anche di riuscire a trovare un larice scavato all'interno che si trova negli Orte de Tofana, che mi risulta essere una postazione della guerra.

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  6. Caro Anonimo (ma come ti chiami?),
    per quanto impreciso, se vai su Google Earth e cerchi le foto nella zona vicina al passo Posporcora, trovi un paio di immagini di questo albero (cerca Pino Garritta). Io non l'ho mai visto, ma ricordo che Ernesto ne aveva parlato in un suo vecchio post.
    Buona caccia

    saverio

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  7. Qualcuno mi sa indicare da dove si prende la cengia Polin in Tofana ?

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  8. Qualcuno mi sa indicare da dove si prende la cengia Polin in Tofana ?

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    1. Cengia Polin.
      È la cengia più bassa alla base della parete est della Rozes. (Sotto alla cengia che percorri per arrivare all'attacco della Lipella).
      Percorrendola, ma non è da principianti, a tre quarti devi fare un canalino per saltare sulla cengia Polin vera e propria. Anche qui, con una mail a c.presstir@gmail.com posso darti altri ragguagli.
      PRUDENZA!!!
      Bella per la storia e perché arrivi sopra la scala del Meneghel.
      Saluti

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  9. Cirmolo della sentinella.
    (O pino garitta)
    Con vista su val Travenanzes(parte finale) val di Fanes, Ra Stua, Son Pauses.
    Da Posporcora scendi verso il rio Ra Valles.
    Poi è meglio che mi mandi una mail a c.presstir@gmail.com
    Raggiungibile anche dalla Ola.
    Poco dopo metà ghiaione,a sx si vedono delle postazioni alla base della roccia. Se riesci a raggiungerle tagliando in orizzontale il ghiaione, segui la cengia terrosa verso Nord, poi scavalchi verso Posporcora, Col Rosà. Dovresti trovare una traccia in discesa che ti porta in 5-10 minuti al cirmolo, ancora vivo dopo più di cent'anni. Lato sud ha la porta scavata nella corteccia, l'interno è scavato e verso il "nemico" a Nord, c'è solo una feritoia. Bellissimo.
    Poi ritornando indietro alla Ola,c'è una vista spettacolare sulla Ola, con di fronte la parete verticale del lato sx ortografico.
    Saluti.

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