Domenica il tempo non prometteva bene, quindi (ancora) niente trasferte sostanziose. Così, dopo aver sbrigato alcune faccende a casa, ho “inventato” un breve giro a bassa quota, che potrei intitolare l'“Anellino dei Ponti”, in una zona che non ci vedeva da qualche tempo (e, stranamente, questa volta non avevo al seguito la macchina fotografica...)
Il "doppio" segno n. 1 di confine con San Vito, sulla cima della Rocheta de Cianpolongo (foto E.M., 8/6/2003) |
Dal Ponte de Socol (1095 m) abbiamo raggiunto in breve il pascolo dei Ronche, animato dai bovini che sabato 9 saliranno sulla Monte de Federa; quindi su per la stradina forestale 427 al Ponte dei Aiade, sulla suggestiva forra del Ru d'Aiade o de Val d'Ortié (1236 m); giù per il ripido sentiero segnato ma non numerato che per il bosco dei Laghe porta ai Pontes de Val d'Ortié (1078 m), e ritorno al Ponte de Socol per la stradina forestale 426.
Bel giro, ambiente verdissimo, luminoso e solitario (abbiamo incrociato solo due bikers, già alla fine dell'anello); un paio d'ore di relax nei boschi ai piedi della Rocheta de Cianpolongo - sulla quale contiamo di risalire, per rivedere il "doppio" segno numero 1 del confine Cortina-San Vito -, un recesso dolomitico che “è Parco senza essere Parco”, sempre se la centralina sul Ru d'Aiade resterà solo un progetto...
Al rientro nel “consorzio civile”, dopo quel bagno verde, i lavori per i grandi condomini di Acquabona e la stalla delle Regole ai Ronche, pur essendo ancora in fase di esecuzione e anche se sicuramente porteranno qualche cosa alla comunità, hanno rotto un pochino l'incanto!