28 mar 2011

Pala de ra Fedes, una salita vissuta intensamente

La Pala de ra Fedes, nel gruppo della Croda Rossa d’Ampezzo, non è una "cima" nel senso vero del termine. Si tratta del primo e più marcato rilievo, quotato 2733 m, della dentellata cresta W della Croda Rossa d'Ampezzo, che inizia dalla conca di Ra Valbones e sale all’anticima della Croda Rossa.
Il vertice della Pala è un piccolo terrazzino detritico con qualche zolla erbosa: nel 1993 e poi nel 1994 lassù trovai solo due ometti, costruiti chissà quando da cacciatori o da escursionisti fantasiosi come noi.
Per salire la Pala, avevo colto lo spunto celato fra le righe del “Berti”. La relazione della cresta W della Croda Rossa (salita da Franz Nieberl nel 1915 e forse mai più ripercorsa integralmente), dice che la Pala è “facilmente raggiungibile per erbe e ghiaie” da Lerosa. Pur se sono solo sei parole, bastarono: dopo una salita piuttosto impervia, giungemmo in cima alla Pala dalla marcata sella che separa Ra Valbones dai Tremonti, sulla quale a quell'epoca si stendeva una singolare macchia di baranci arsi dai fulmini. 
Prima per gradevoli salti inclinati, poi per roccette un po' più ripide e detriti poco fermi, in circa tre ore dal deposito di Rufiedo fummo in cima, e ci trovammo davanti un ambiente davvero isolato e primordiale.
Sulla Pala sono salito due volte, la prima partendo da Rufiedo e salendo la Val di Gotres per "rinforzare" il dislivello, che così supera i 1200 m (1038 da Ra Stua). La discesa invece ci venne indicata da numerose, inequivocabili tracce di camosci, che lassù transitavano, e spero transitino ancora indisturbati.
Sul versante opposto a quello di salita, per brevi gradoni e un canale di sfasciumi friabile ed esposto, in cui trovammo ancora la neve, calammo con attenzione ma abbastanza veloci sui vasti ghiaioni alla testata della Val Montejela e da lì scendemmo al Bivacco Dall’Oglio e a Ra Stua.
Escursionisticamente la traversata fu seducente ma, dato l’ambiente impervio in cui si svolge, non mi sento assolutamente di reclamizzarla ai gitanti tranquilli. Certo che sovrastare Lerosa, Ra Valbones, la Croda d‘Ancona, le Lainores, Ra Stua e Cianpo de Crosc  distesi 1000 m più in basso, non fu cosa trascurabile.
Su quell’angusta vetta trovammo solo silenzio e solitudine: la Croda Rossa vegliò amichevole sui nostri passi, e oggi ricordo ben poche gite vissute intensamente come quella.

Pala de ra Fedes da Ra Ciadenes, 28 giugno 2004

Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria

Ernesto Majoni e Roberto Vecellio, Sachsendank 1883 Nuvolau 2023. 140 anni di storia e memoria , pp. 96 con foto b/n e a colori, Cai Cortina...