6 dic 2010

Un lontano 6 dicembre, sulla Punta Fiames

Il 6 dicembre di ventiquattro anni fa, chi scrive compiva con il valente cugino Enrico  un piccolo, curioso exploit alpinistico: la scalata della parete S della Punta Fiames in tre ore e cinquanta minuti da Cortina a Cortina. Partiti, infatti, davanti alla vecchia Birreria Pedavena in Corso Italia alle 10 del mattino, eravamo di nuovo lì alle due meno dieci. La “paré” si presentava, però, in condizioni estive e così potemmo superare la Via Dimai (che in genere richiede tre ore solo dall’attacco alla cima) salendo in conserva e assicurandoci soltanto in due tratti. C’è da aggiungere qualche altro particolare, che mi consentì una prestazione sicuramente non eccelsa, ma di cui sono fiero. Per quanto riguarda Enrico, la sua capacità e l’abilità di scalatore erano indiscusse, e ad esse posso aggiungere la possibilità che avemmo di salire in automobile oltre la sbarra, fin quasi alla base del canalone della Forcella Pomagagnon. Per quanto riguarda me, invece, aggiungo l’allenamento di quella stagione e la conoscenza della via, sulla quale, soltanto nella stagione 1986, ero già salito due volte, il 25 maggio e poi il 2 novembre. Questa della “paré” della Fiames in meno di quattro ore da casa a casa fu una prestazione unica e irripetuta, di cui conservo un bel ricordo, sia per le caratteristiche atletiche sia per la giornata (si festeggiava San Nicolò, ma  sulle rocce della Fiames faceva caldo quasi come in settembre), sia perché è passato quasi un quarto di secolo e, come dico spesso, mi sembra ancora ieri.

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